Speriamo che sia femmina

Primi passi nel nuovo anno.
Timidi passi nel silenzio.
Sono stati giorni di stacco, ma non di distacco. Quattro giorni di casa e calore, in due, senza altro intorno, senza troppo frastuono.
Ho pensato a cosa vorrei, a cosa sarebbe meglio, a cosa sarebbe giusto.
Anche le marionette erano in vacanza, tuttavia non hanno cessato di stupire con le corbellerie da fine anno e da inizio anno.
La televisione di stato ci ha regalato imperdibili momenti di musica stagionata buona forse per le nostre defunte ahimè nonne, i telegiornali ci hanno fatto vedere le luci di tutte le città del mondo facendoci percorrere come sempre idealmente il globo, Gabriele Lavia ha recitato alcuni articoli della nostra costituzione sessantenne dopo “l’Italia ripudia la guerra” abbiamo visto le immagini dei soldati italiani a Kabul col tricolore, fieri di portarlo e di rinnegare anche il predetto articolo undici.
Da domani si torna a contare i passi.
Dal Manzanarre al Reno.
“Vediamo però di rappresentare correttamente la realtà: nonostante la straordinaria performance dell’economia spagnola, l’economia italiana è ancora ben più grande di circa il 50% di quella iberica. E questo è scontato. Ma anche in termini pro capite il nostro Pil è superiore a quello spagnolo di circa il 13%” questo il premier che bacchetta l’ansa.
Come dire: a cuccia stampa!
E non ascoltate quelli che parlano male di noi. Sono solo invidiosi!
La guerra delle briciole, insomma.
Vediamo se è avanzato del panettone, che è meglio!
(E.)

Published in: on gennaio 1, 2008 at 9:16 PM  Comments (9)  

The URI to TrackBack this entry is: https://milanovalencia.wordpress.com/2008/01/01/speriamo-che-sia-femmina/trackback/

RSS feed for comments on this post.

9 commentiLascia un commento

  1. parlando di ciò che è passato in televisione, a me non è piaciuto punto il discorso di Napolitano, che ho trovato fiacco e slegato, con l’accenno finale – che mi è parso non giustificato da altro che da un non meglio precisato dovere di reverenza – alla necessità di garantire la libertà religiosa, ovviamente parlando solo della chiesa cattolica.
    Ma questo è l’anno della Costituzione, di un tentativo – che sta a noi mantenere vivo – di dare le gambe alla laicità dello Stato e di stabilire regole alla nostra convivenza.

    Buon Anno 😉

  2. Venceremos!!! (non è spagnolo è cubano 🙂 )

  3. Le gare di PIL non mi piacciono molto. Non possiamo giocarcela a briscola, con gli spagnoli?

  4. tressette e non ne parliamo più!

  5. tre e sette per cento :-))??

  6. Io un giorno faccio un bel postarello su Istat e sulle luminose metodologie della sua rilevazione (mio lavoro pagnotta) e poi riparlamo de pil e de du’pall.

    Ce l’hai der panettone coll’uva passa e senza canditi?

  7. Panettone anche senza canditi, Zau, col tressette ci va a nozze!
    Le rilevazioni sono aleatorie, purtroppo, temo.
    In ogni caso mi interessa conoscere la cosa, attendo paziente.

  8. Miscredenti. Ecco quello che siete. Persino il Presidente Napolitano constata che l’italia ha ripreso a crescere e voi dubbiosi a storcere il naso. La nostra economia è formidabile, la Carta Costituzionale guida i nostri governanti, gli asini volano. Lassù.

  9. sai cosa mi viene in mente, Emma?
    con gli avanzi del panettone, quelli da te citati in chiusura, ci si fa un dolce il cui vecchio nome era “il budino della serva”…penso che avanti così ne mangeremo a bizzeffe di budini della serva…in senso proprio e figurato.
    La nostra economia florida che dice tiè!tiè! a quella spagnola ci regalerà tanti avanzi da rielaborare in cucina…ma sempre avanzi saranno…
    Lo strato spesso e invincibile di acquiescenza all’inverosimilmente sciatto ci regalerà altri budini, sotto forma di opinioni da leggere e-o da ascoltare e saranno sempre, anche e soprattutto quelli, “budini della serva”…
    Perchè dunque non consegnarci in colonia ad un Paese più evoluto del nostro?
    Servi per servi, almeno…
    amarissima e non fondente, Tereza


Scrivi una risposta a medita partenze Cancella risposta