Lost and found

meet us in lisboa - photo by memo vasquez

meet us in lisboa - photo by memo vasquez

A volte la strada è ipnotizzante.
Anche se e` la stessa tutti i giorni, vederla scorrere con una luce nuova o semplicemente com’è, pare un miracolo.
Pare qualcosa di meraviglioso.
Scorre anche lei, come se tutto il resto corra per lei e le dia fiato.
 
Ci sono strade che si vedono nelle immagini degli altri, strade di città, stradine che non hai mai visto, che si diramano magari da quelle che si fanno tutti i giorni.
Ci sono persone che le occupano, oggetti inanimati che si animano, storie che portano con loro, storie che raccontano senza dirle.
 
Certe mattine scorro nella strada, mi accorgo che ultimamente scorro parecchio.
Come se necessitassi di mutare pelle o di prendere il largo e lasciare la foce.
Ma vedere passare davanti le cose e lasciarle andare è quasi terapeutico.
Dicono che rimanere attaccati alle cose, afferrarle, sia un po’ come iniziare a perderle.
 
(E.)
Published in: on settembre 4, 2009 at 8:10 am  Comments (8)  
Tags: , , , ,

The URI to TrackBack this entry is: https://milanovalencia.wordpress.com/2009/09/04/lost-and-found/trackback/

RSS feed for comments on this post.

8 commentiLascia un commento

  1. “No soy nada.
    Nunca seré nada.
    No puedo querer ser nada.
    Aparte de esto, tengo en mí todos los sueños del mundo”.

    (Pessoa)

  2. veder scorrere è lasciarsi scorrere: ci vuole, ci vuole…

  3. Attaccarsi alle cose è una conseguenza della paura dell’abbandono da cui siamo affetti tutti,chi più chi meno.Bisognerebbe lasciarsi tutto alle spalle,vivere senza conservare nulla,nemmeno la memoria degli avvenimenti.

  4. Amo le strade piene di curve, quelle strette e lunghe, e adoro sedermi a vedere le persone che scorrono. bel pezzo come sempre cara Emma.

  5. San Francisco è sempre bella -.- fai un sorriso…

  6. Nel senso che Lisbona somiglia a San Francisco o che sei stato a San Francisco, Davide? 🙂
    L’attaccamento alle cose è l’inizio della nostra fine come persone, pure io sono attaccata a certe cose inutili… seppur libera da cose che parrebbero indispensabili.
    La paura dell’abbandono dici, caro Lanza, forse, certo, credo di capirci poco di paure forse, credo di averle quasi sconfitte del tutto, le vedo negli occhi degli altri e le riconosco, però.
    Gians la prossima volta ti chiamo quando vado a veder scorr,ere la gente, magari mi accompagni.
    Tez cara, magari potessi fare solo quello che ci fa bene. Provo a scorrere a minuti alterni per ora… poi vedremo.

  7. anche lisboa è ipnotizzante…

  8. m’hai fatto emergere un desiderio: ritornare a Lisbona, camminare di notte in Alfama, tornare in placa do comercio e mangiare carne e pesce alla maniera di Alentejo. E i desideri possibili si devono soddisfare… 🙂


Scrivi una risposta a emma Cancella risposta