Ci sono viaggi immaginati, come lampi di cielo a squarciare stanze di neon. Ci sono immaginazioni fervide che danzano sulla vita delle cose e delle persone, come se quello che vedessero fosse l’unico mondo possibile, l’unico certo immarcescibile. E di questo sguardo mi piace vestirmi, per non dimenticarmi che ci sono stupori e stupori e i regali più graditi vengono quando non c’è previsione di essi, quando non ce n’è motivo alcuno. E la vita scorre sui marciapiedi, di tutte le mattine, di lunedi arrotolati, scappati da sotto le coperte, scippati alle loro sfumate certezze da risveglio coi contorni di albe non ancora accennate. Incroci di sguardo di donna che sorride,come se vi conosceste da tempo. Adoro guardare la gente. La gente che si lascia guardare, che si lascia suonare con pianoforti di ciglia e arpe di capelli scossi dal vento. Ed ecco una donna hippie con un labrador al guinzaglio e il suo piccino dalla mano, con un buffo cappellino troppo grande per la sua testa.. Costruire storie. Che la libertà di guardare ci è rimasta. E certe libertà sono inaspettate e valgono come il tesoro dei pirati.
(E.)
Rischio di diventare monocorde lodando i tuoi post,così ti chiedo:mushrooms e viaggi hanno un qualche legame o l’accostamento è casuale?
il titolo del post e` dell’autore della foto, che ormai e` diventato un amico; non so cosa volesse intendere lui, ma io ho giocato molto sulla cosa.
grazie Lanza.
Goditi il tuo tempo, che a rispondere ai commenti, se ne brucia troppo. 😉
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