Less is more

 
Pagine della mia vita si aprono tutti i giorni. Basta una parola, una canzone, una frase ascoltata, un profumo e si aprono, inaspettate.
Il tempo che mi è concesso per questi momenti, del tutto superflui a guardarli con occhio severo, non c’è.
E quindi mi aggancio alle piccole gioie, quelle che si leggono e si vedono, quelle che durano il tempo di leggere una mail, di corsa, mentre si vorrebbe essere altrove magari.
Pagine che senza non sarei la donna che sono. E rimangono non sfogliate.
Che sfogliare e non avere il tempo di immergersi è come assaggiare un piatto prelibato e rimanere con la voglia di un bel boccone. Di sentire il sapore espandersi all’interno del palato.
Un assaggio sia quindi.
Oggi ho viaggiato con il pensiero sino in Nuova Zelanda. Ho una coppia di amici che ci vivono, sposati da poco. Lei slovacca, lui neozelandese. E ironia della sorte oggi c’è Slovakia-New Zealand e lei nell’inverno neozelandese, nella sua Christchurch, isola sud, provincia, senza riscaldamento centralizzato, in una casa che non può comprare perché non lavora ancora, senza gas per riscaldare, solo con l’elettricità, ha organizzato un party alle 11,30 di sera, ora in cui lo trasmetteranno lì, per tifare da sola per la sua Slovakia.
Ho pensato che siamo nello stesso girone dei mondiali di calcio.
Come nella stessa vita.
Come pagine dello stesso libro.
E quel poco che ci unisce ci basta, il resto possiamo toglierlo.
Le distanze, le abitudini, le stagioni.
(E.)
Published in: on giugno 15, 2010 at 3:36 PM  Comments (26)  
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26 commentiLascia un commento

  1. Finita la partita resterà l’ironia, dopo poco, solo l’amicizia, che detta come si deve significa bene gratis.

  2. la vita a volte può sorprenderti anche per una partita di calcio

  3. Un filo sottilissimo,una luce nel buio come quella di quel televisore.Come chiudere gli occhi e volare lì,proprio lì.

  4. Un partita di calcio passa in fretta. L’amicizia, se buona, resta…

  5. Passo per un bacio.

  6. slovacchia fuori, nuova zeland… italia fuori…
    oggi finale 3-4 domani domenica finale 1-2…
    siamo presi tutti troppo, come da oggetti volanti poco dentificati… siamo TAKEN per sempre… fino a che, fino a dove… fino a quando…

  7. Bacio.

  8. embé dove sei finita? 🙂

  9. direi che sono finita…
    nel senso che ho detto varie volte, anche qui.
    finire è un verbo definitivo.
    direi che il definitivo mi spaventa.
    quindi sono spenta.

  10. la tristezza di quanto dici mi colpisce Emma, anche l’inutilità di non poter fare nulla. Vorrei dirti che ci si riaccende e che è più bello di prima, ma non mi crederesti

  11. ma certo, solo che per vedere la luce e non esserne solo abituati, ma vederla davvero intendo, tocca spegnerla qualche volta e non è detto che non si spenga un abat-jour del tutto, ecco, per accendere una lampadina più colorata.

  12. e poi vuoi mettere la luce del sole?

  13. Spegnere, tagliare, con tutte le variazioni di taglio. Prima il buio e poi, contandoci, la luce. In tempi diversi mi ripetevo che il dolore deve avere un senso, taglaire è un senso, ma è sempre difficile e come non capire chi ha ragioni per non farlo? Cerca di star bene Emma, sai che bello se prima o dopo ce lo dicessi…

  14. eri tu, vero? sono qui, con le mani sporche di vernice azzurra ed un sorrisone sulla faccia: Fossati! sono sicura che eri tu, alla radio, a raccontare di viaggi….

  15. Paoletta…
    ero io
    sei incredibile, come hai fatto a riconoscermi?

  16. lo sapevo e basta…. non so come ho fatto!
    avrei scelto le stesse canzoni, comunque…

  17. Ciao Emma, passo per un saluto.

  18. ok, riappari.

  19. non riappaio… nel senso che il tempo che ho e` davvero poco e poi a parte i blocchi e i firewall… credo il tempo dei blog sia tramontato, sono fuori dal mondo virtuale, vivo la vita reale, che quella che ci lasciano e` pochissima e scappa via in fretta (un abbraccio, Gians e GdS, chissa` che non cambi idea, per adesso no)

  20. Sono piccoli momenti ma veri e reali da dedicare a chi come me o Paolo vengono a salutarti. Ti pare irreale? Un bacio.

  21. Auguroni, Emma

  22. auguri a voi.. tutti.

  23. Ciao Emma!
    Che dire, certo, la comunicazione “via” blog è lontana dalla vita reale, anche se permette, ovviamente a distanza una qualche forma appunto di comunicazione che non si potrebbe avere con chi vive e lavora troppo lontano da noi.
    Ma non voglio farti una… predica tecnologica!
    Diciamo che quel che hai scritto mi fa pensare a quel che dice Dylan in un suo pezzo: “Ti perdi, poi riappari, improvvisamente scopri che non hai niente da temere.”
    E questo è molto bello, blog a parte.
    Detto qeusto, volevo farti sapere che nel prossimo delirio o romanzo che sto scrivendo ci sarà qualcosa che intendo ambientare a Reggio Emilia e pensavo, se ti va (magari via mail) di chiederti qualche ragguaglio.
    Sempre che tu abbia il tempo e/o la voglia di rispondermi, naturalmente; fammi sapere, ok?
    Intanto, vivi bene e non preoccuparti (per quanto è possibile) di niente.
    Beh, intanto besos e salutissimi!

  24. Ah, dimenticavo, sono Riccardo Uccheddu!

  25. Il mio link è
    riccardo-uccheddu.blogspot.com.
    Ciao.

  26. ric, ma io ti ho risposto via email.. non hai ricevuto?
    ragazzi (si fa per dire) non ho tempo, ma la voglia di scrivere sta tornando.
    Detesto i meccanismi dei blog che si sono instaurati, per cui io scrivo per il pubblico che poi ricambio con visite e commenti.
    Credo che pero` il blog sia sufficientemente in declino per via di facebook (che detesto), pertanto forse merita di essere rispolverato, come una vecchia signora con la veletta.


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