Dei delitti, delle pene, dell’ansia tropicale e dell’ansia da prestazione
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io non mi farei troppe menate, fossi in te.
se hai la possibilità di andare altrove fallo.
basta andare anche solo per una settimana in un qualsiasi altro altrove per rendersi conto che qui tutto è perduto e che ci vorranno decenni per uscirne ma la nostra vita è ora e non in un tempo indefinito in cui non ci saremo forse neppure più.
dunque anche andarsene o scomparire, a mio modo di vedere, è una forma di resistenza.
cosa che, ahimè, non mi sento di dire riferita ai tre milioni di votanti alle primarie.
ma questo è un altro discorso.
Credo che la tua analisi sia in parte viziata da un malessere squisitamente personale.Siamo in un Paese da operetta,hai ragione,ma non ti sembra che ce ne rendiamo conto in particolare quando le nostre vite hanno qualcosa che non va?Un abbraccio
non si tratta di malessere personale, Lanza.
non solo almeno, mi spiace la lettura sia questa.
ringrazio Francesco, quanto alla resistenza del tremilioni credo si legga che non sono collegate, parlo di seimilioni di euro raccolti per questo quando c’e` gente che fa fatica a resistere fino a fine mese.
sono avvilita, ma non per tornaconto personale.
continuiamo a pensare purtroppo noi italiani che chi si lamenta lo fa perche` gli stanno levando la casa non perche` semmai la stanno levando a qualcuno che non conosce nemmeno, o la leveranno, chissa`.
abbiamo dimenticato cosa significhi la lotta.
siamo campioni nelle rivendicazioni personali, nelle catene ai cancelli quando ci portano via il lavoro, solo a noi pero`.
siamo campioni del mondo nel denunciare i soprusi del nostro orto.
e non ci sogneremmo per esempio di scendere in piazza perche` mandano in tv il leader del partito neonazista (come gli inglesi contro la BBC).
che te frega, ti ha fatto qualcosa?
(a me baaria non m’è piaciuto proprio per niente)
resisto qui, in italia.
mi piace l’idea di essere una resistente.
p.s. bruttino quel m’è…
Oh che bel titolo. Condivido.
è dura Emma. E’ dura
Post spettacolare. Nulla da aggiungere.
extraterrestre portami via… (cit.)
ot. cara Emma il post dove avevi lasciato un commento ho voluto
cancellarlo, perchè mi sono reso conto che parlando della mia famiglia,
mancavo di quel minimo di rispetto che si deve a qualunque famiglia
stia attraversando un momento difficile. Un saluto affettuoso.
Emma cara,non era mia intenzione contestare ciò che dici ma solo rilevare come spesso i nostri scritti risentono del nostro stato d’animo.Le situazioni e le piccole e grandi miserie che tu descrivi si fanno insopportabili quando il morale non è alle stelle.Se non è vero ne sono felice per te e ti chiedo scusa.
Spesso me ne sono andato da quest’Italia… spesso ho avuto l’occasione per non tornare più.. ma come dice il mitico “Remotti”.. “poi sò tornato..!!” .. qualcosa vorrà pur dire. Purtroppo non nella mia Roma.
quei tre milioni ci sono, non se ne vanno, non firmano cambiali in bianco, capiscono che non va e che bisogna cambiare. Perso nei miei problemi, spesso mi chiedo cosa faccio io per il mio paese, perchè questo è il mio paese, Emma, il posto in cui voglio tornare ogni volta che me ne vado, è la mia testa, la mia lingua, il mio portolano del mondo. E’ il paese che non mi piace, che cambierei a partire dagli arroganti, i corrotti, gli imbelli, è il paese che mi voglio tenere. E non perchè mi è stato dato, ma perchè qui posso essere diverso, anormale, singolo e gruppo, e pensare che la mia verità sia quella buona fino a prova contraria e cercarla di farla trionfare, vivere, sperare. E quando mi scazzo questo è il paese che posso prendere a calci, perchè ne ho il diritto, altrove mi direbbero: ringrazia ti abbiamo accolto.
che dire di questo posto che non sia già stato detto del colera? (semi-auto-cit.)
nulla da aggiungere: hai detto tutto e sottinteso il resto
un bacione