foto di antonio arcos, sotto un disco che gira di curtis mayfield
Difficile immunizzarsi dall’ipocrisia.
Dilagante come le frasi ad effetto e gli slogans delle pubblicità.
Il mondo condanna il capitalismo, raccoglie i cocci di decenni di corse affannose verso un silenzio di ali spennate.
Icari di fronte a books di negoziazione. Sollevatori di pesi di azioni da un grammo l’una. Scalatori di holdings vuote come cartoni del latte usati.
I nuovi sport.
Ci si inventa un paio d’ali per fuggire.
Ma si resta prigionieri della propria contingenza. Della pioggia che batte fuori dalle finestre, perché di arrendersi non ne vuol sapere.
(E.)
Parole disarmanti e crude verità. Chi mi da una mano per volare via?
sono voli pesanti
un commento a questa canzone, su youtube, dice “makes me feel sheer joy”. Ti piacciono le antitesi, insomma eh?
tutto giusto, ma questa giustificazione centrata…mmhh
un salut
è come andare in overloading..
adesso è l’ora degli affari, delle scatole comprate vuote con qualcosa dentro: negli uffici dove la vista si posa su città ai piedi, chi ha creato scenari di fuga arrota i denti: c’è carne a basso prezzo.
ok rispondo a davide.
lo scritto sembra riempire il nero del disegno.
se ci fai caso.
era un gioco.
e voi altri, scusatemi per l’assenza-presenza.
bellissima la foto… ciao emma!
Beh, io però distinguerei l’ipocrisia dalla paraculitudine, eh.
Che hanno ambiti di applicazione molto diversi.
un nuovo sport potrebbe essere…
adoperarsi con tre paia d’ali.
Resta da stabilire e regolamentare
che ci faresti con tre paia d’ali…
come – sempre come – le useresti?!