For sale: baby shoes, never worn

– baby shoes lollipop –

Una storia che racconta senza raccontare.
Suoni uniti, pronunciati lentamente o di seguito, a divorare il momento.
Tutti hanno una storia da raccontare, spesso non sanno, non trovano le parole.
Hemingway ne ha trovate sei. Per il suo romanzo più breve.
L’illusione che tutti possano scrivere un romanzo, la sensazione che basti poco per dare voce ad una storia.
E se davvero le storie hanno tutte un inizio lontano, lo si cerca con l’immaginazione, lo si calza come una scarpa, la propria.
Senza che l’autore ci indichi la strada, se non un tema e tante possibilità.
Tutte le combinazioni possibili, anche quelle che non abbiano senso.
I lettori sono egoisti. Necessitano di leggersi e di trovarsi.
Di poggiare la testa su un cuscino che abbia la forma della loro testa e il profumo che li faccia sentire a casa.
E poi si fanno condurre.
Ma servono le parole, tante e non mezza dozzina. Non bastano. Non sempre.
A volte ne bastano pochissime.
Ecco il mio.

“palloncini”
ho avuto momenti, li ho mollati.

(E.)

il sito dei romanzi qui
da ascoltare: quintorigo – grigio
Published in: on febbraio 6, 2008 at 11:37 PM  Comments (28)  
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28 commentiLascia un commento

  1. lettrice egoista. Mi piace 🙂

  2. niente male in verità, niente male…
    beh, adesso aspettiamo con ansia, curiosità e piacere le altre, di parole 😉

  3. – ho ucciso per amore. me stesso.
    – nato, morto. una storia in mezzo.
    – sogno di giorno. di notte aspetto (non l’avevo già scritto?) 🙂
    – lavo, lavo, lavo. stiro, stiro, stiro.
    infine un classico
    – io la amavo. lei invece no

  4. ad essere sinceri più che a leggerti mi piacerebbe ascoltarti, doppiamente egoista!!come la pubblictà di quel profumo

  5. mi piace il tuo romanzo!

  6. Cesare Pavese scrisse: “Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri da noi giá pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona giá nostra -che giá viviamo- e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.”

  7. ma va!!! L’ho appena fatto sul sito de Il Corriere! (non ho resistito…)
    “La Chiromante”
    Prenditi la vita. Apri la mano.

    (sempre che non me la sia scordata e l’abbia già modificata in testa)

  8. il mio romanzo breve, siccome grondo fantasia, si intitola In breve, e dato che sono un ottimista osservante, recita:
    Eravamo tante speranze, saremo pochi ricordi.

  9. “Autocitarsi è da stronzi ma tant’è”

    http://numerabile.it/2006/11/01/computer-did-we-bring-batteries-computer/

    (buongiorno)

  10. Invenzioni:
    arrivo sempre un attimo dopo.

    (today’s mood!)
    baci

  11. “Onde”
    Il mare scioglie nodi cruciali, pietosamente.

    “Divoratore”
    Tu mi divori, senza tregua mai.

    Il tuo romanzo è davvero intenso, Emma. Ci poggio la testa e vi trovo l’impronta della mia.

  12. conta che ti passa:
    uno e trenta, sic et simpliciter
    (una cazzata,lo so da me.. ma non ho resistito)
    🙂

  13. Lois, è fantastica!! 😀

  14. quintorigo ..come me!!

  15. buon pomeriggio di sole a tutti
    (sono sei parole, notare)
    dunque, a parte chi si autocita (davide, sei sempre un passo avanti a tutti, ma non farcelo notare così clamorosamente), ho ammirato i tentativi di tutti, oltre che le provolonate di NY e le ansie di Mp.
    sono una lettrice esigente ed egoista, quindi temo non potrei accontentarmi di romanzi di sei parole, tuttavia la cosa mi sembrava divertente proprio per ciò che si lascia intendere con le sole sei parole.
    Una delle possibili interpretazioni del romanzo (il titolo del post) di Hemingway è appunto la foto che ho messo, per esempio.
    Impossibile vendere leccalecca usati!

  16. “Vita”
    Senza respiro. Si vive molto meglio.

  17. la classe morta, certo come dimenticarla, ma questo è peggio se lo cerchi su google vedrai che roba, i tedeschi a volte… mah!

  18. impossibile?

  19. beh i giapponesi lo farebbero, è vero 😉 (vendono anche le mutandine usate)

  20. ehm, infatti pensavo a loro…

  21. ecco il mio: mai stato a una festa con il palloncino in mano, mai stato a una festa con i miei genitori.

  22. no, non è da stronzi autocitarsi,
    è da stronzi dire (come ho già fatto ieri, in modo più velato, ma a mia sorella lo dico): un romanzo in sei parole? cazzate.

    Emma, amore, prima di scappare, assicurati di avere in tasca quel fogliettino, quel 1 marzo.
    Ce l’hai, vero?
    Notte tata

  23. amore
    tolta pelle e carne:pulsa ancora

  24. provolonate? spero sia solo una battuta

  25. Ma non è il 2 marzo?
    (ti ho messo pure la soundtrack, ma tu? nulla..)

  26. dunque NY, scherzavo ovviamente
    ps, sorella, non ancora, non riesco ad arrivare a marzo nella mia visione del futuro.

  27. Neanch’io, mai.
    Ma se si tratta dei Cure, anticipo il presente

  28. Davide: a me risultava non pervenuta 😦


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